I Verdi intervengono sul modello di sviluppo della città


BASTIA UMBRA – I Verdi dell’Umbria dicono la loro sul tema dello sviluppo che Bastia Umbra ha avuto negli ultimi decenni e al modo in cui questo sviluppo è stato e sarà gestito. La loro presa di posizione critica soprattutto lo sviluppo della città realizzato secondi criteri che non rispondono a , quelli dello sviluppo ambientale e paesaggistico. “E’ vero – esordiscono i Verdi – che Bastia ha avuto un suo Piano regolatore, ma allora c’è da chiedersi sulla base di quale idea di città e di territorio sia stato sviluppato questo Piano. Se il punto di riferimento è stato un modello di sviluppo che le amministrazioni locali indicano, almeno nei documenti generali, per l’intera regione come il più virtuoso da seguire nel rispetto dell’ambiente, delle bellezze paesaggistiche delle quali abbiamo la fortuna di godere e sulle quali dovrebbe essere indirizzata l’economia regionale, allora il Piano regolatore di Bastia non ha seguito questo modello”. “Non si può negare che – affermano i rappresentanti dei Verdi – nella città le nuove costruzioni seguono la via della cementificazione selvaggia senza prevedere parcheggi, piste ciclabili e pedonali e tutto quanto possa rendere più agevole la vita dei cittadini. Gli edifici di nuova progettazione, infatti, sono costruiti a ridosso delle strade, rendendo impossibile anche solo pensare alle
famose piste ciclabili delle quali si parla da 10 anni; eppure Bastia, essendo in pianura, ben si presta ad interventi di mobilità dolce”. “Ma non è possibile – proseguono i Verdi – prevedere neppure piste pedonali, aree verdi, in questo modo verrà ridotta la superficie procapite, e parcheggi che non siano da sosta selvaggia su stop e strisce pedonali. Un esempio evidente può essere il palazzone di via del Conservificio, dove sono previsti negozi e decine di appartamenti, senza un minimo di verde o un punto di incontro tra i condomini che non siano le scale o i pianerottoli dell’edificio. A quanto pare più che pensare ai servizi per gli abitanti e al verde pubblico, si pensa alle colate di cemento per nuovi appartamenti da vendere e allo sviluppo della zona industriale già oggi sovradimensionata rispetto a ciò che la città può sostenere”. “Se fosse questo il modello di sviluppo dell’intera regione – conclude Franco Parlavecchio, Presidente regionale del Sole che Ride – l’Umbria non potrebbe essere il “Cuore verde d’Italia” così come è definito e conosciuto dappertutto. “A questo proposito, secondo i Verdi, la questione Bastia sarebbe da ridiscutere all’interno di un discorso globale che riguarda la vocazione dell’Umbria e cosa si voglia fare della nostra regione.

Loading

comments (0)

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.