BATTAGLIA Accuse della
Aristei e Ciotti, frecciate di Lombardi

Varianti, tradimenti e veleni

Quanti affari per la fascia








di
Pino Di Blasio






BASTIA — Lasciate perdere le divisioni ideali, le strategie e i programmi altisonanti. La ampagna elettorale a Bastia Umbra è fatta di fango, accuse, volantini roventi e denunce pesanti come piombo. Ha il colore dei soldi e degli affari, l’ambiguità di progetti urbanistici e varianti, il sapore di tradimenti, addii, trasversalismi e liste civiche. E’ una battaglia ruvida, senza giri di parole. Se il centrosinistra trova una difficile unità sull’Iraq, a Bastia si polverizza sulla variante di Ospedalicchio. E rischia di bissare il «caso Gubbio».
Quattro candidati a sindaco, tre di sinistra. C’è quello ufficiale, Francesco Lombardi, direttore provinciale della Cna, che lui stesso definisce «una associazione grande». C’è la ribelle Rosella Aristei, già assessore all’urbanistica e segretaria dell’unione Ds, che lancia fulmini arroventati contro il suo ex partito. C’è Luigino Ciotti, di Rifondazione, che ci aveva già provato 5 anni fa, raggranellando poco meno di 600 voti. E poi c’è Fabrizio Masci, che riunifica tutto il centrodestra, e che guarda la faida dell’altra parte con interesse strategico. Perché una segretaria di partito sbatte la porta e parla di «potentati che hanno deciso il candidato»? «Perché non sopporta più – è la risposta di Rosella Aristei – un partito che applica una falsa democrazia. Non c’è stato nessun voto sulle candidature, non mi è stato permesso indire le primarie. Hanno fatto consultazioni riservate con due esponenti della segreteria regionale e poi colloqui ad personam. Ed infine hanno partorito Lombardi. Un candidato che viene dagli anni ’70 e che risponde ai potenti del partito». Rosella Aristei risponde con grinta feroce anche a domande dirette. Perché i Ds avrebbero dovuto esautorarla? «Perché in ballo in ci sono operazioni importanti sul versante urbanistico-industriale». Perché si è alleata con Massimo Mantovani, esponente di spicco di An? «Siamo tutte liste civiche – è la replica – che non applicano ideologie, ma che hanno trovato un accordo sugli obiettivi comuni della città. Sono convinta di arrivare al ballottaggio.
E se riuscissi, sarà una bella sfida». La «pasionaria» Aristei è convinta di attrarre i voti di Rifondazione. Luigino Ciotti, diretto interessato, per ora corre per sè. E attacca Lombardi con volantini che denunciano «un evidente conflitto di interessi, visto che la Cna è coinvolta, con la Progress, nella variante di Ospedalicchio». Un affare da milioni di euro. «Ci sono 600 mila metri cubi – è la tesi di Ciotti – di piani approvati o adottati, negli ultimi 5 anni. Bastia ha 1.200 abitanti in più e si fonda su un modello di sviluppo basato su un’edilizia in eccesso. Qui c’è la più alta densità dell’Umbria, di persone e imprese. Ma è uno sviluppo che si adegua solo al mercato e all’interesse di pochi».
Il candidato di Rifondazione snocciola gli ettari che da aree agricole di pregio sono stati trasformati in zone industriali. E su Ospedalicchio dice: «Non c’era nessuna necessità di altri 14 ettari, 6 dei quali comprati dalla Progress prima che venissero trasformati. Ci sono altri 8 ettari per le imprese».
In casa centrodestra Fabrizio Masci replica a muso duro a chi parla di spaccature. «Cinque anni fa c’erano tre candidati a sindaco del Polo, oggi ci sono solo io. C’è univocità di idee, convergenze sui programmi. L’unico cambiamento per Bastia passa da noi, non da delusi dei Ds e da chi ha amministrato fino a ieri. Vorrei vedere come fa la Margherita ad appoggiare Lombardi dopo averlo criticato per mesi». Masci non ha dubbi su chi sarà il vero sfidante. «Saremo noi che andremo ad amministrare Bastia. Se per farlo dobbiamo passare dal ballottaggio, faremo anche questo». Come si difende Francesco Lombardi, destinato a raccogliere l’eredità di Lazzaro Bogliari? «Le accuse non mi spaventano – dice l’alfiere del centrosinistra – sono stato 10 anni direttore della Cna e so cosa vuol dire essere in un’organizzazione fucina di classe dirigente.
La coalizione che mi sostiene è uno spaccato del centrosinistra, rappresenta molte anime e sono convinto di passare al primo turno. Il Comune sarà il motore dello sviluppo di Bastia». A Rosella Aristei, Lombardi risponde senza perifrasi. «E’ singolare che un partito diventi vecchio in pochi giorni. Le si era autoproposta sindaco, alla fine sono stato scelto io. Sbattere alla porta, azzerare una militanza, allearsi con la destra sono scelte strane. Così come appellarsi a comitati d’affari». A Ciotti e al conflitto di interessi su Ospedalicchio, una replica indiretta. «L’operazione è rivolta ad imprese che cercano insediamenti. Noi abbiamo lavorato in questo senso, facendo il nostro dovere. Non c’è nessun conflitto, dalla Cna mi sono messo in aspettativa. Il mio programma si baserà su maggiore innovazione, su insediamenti che corroborino lo sviluppo, correggendone però alcuni eccessi. La prima cosa che vorrei fare – e l’epilogo sembra una concessione – è varare un mio piano regolatore che corregga quello attuale, che prevede un’espansione fino a 25 mila abitanti. Vorrei rettificare alcune traiettorie di sviluppo». La priorità sarà anche schivare le traiettorie delle frecce al curaro.






I CANDIDATI Molte conferme ma anche diverse novità negli schieramenti



In ballo 13 liste e 241 aspiranti per venti seggi La carica delle
donne, il ritorno di tanti “ex”



BASTIA – Sorteggiato l’ordine delle liste sulla scheda. Prima le sei del centrosinistra che sostengono Francesco Lombardi, poi le tre della Casa delle Libertà per Fabrizio Masci, quindi le tre “civiche” per Rosella Aristei e infine la lista di Rifondazione Comunista per Luigino Ciotti. Quattro candidati sindaci, 13 liste e ben 241 candidati per i venti posti del consiglio. Conferme ma anche tantissime novità a cominciare da “Bastia Donna”, lista con 14 candidate aperta da Annalisa Rosi, preside di scuola media. Mentre a capeggiare la lista “Aristei Bastia Nuova” è l’architetto Adriano Brozzetti (ex Sdi), e collegata alla Aristei anche la “Civica per Bastia”, guidata da Massimo Mantovani, ex coordinatore regionale di An. Molti rientri nella lista Ds, come gli ex assessori Moreno Marchi e Erigo Pecci, e la conferma di Antonio Criscuolo, presidente uscente del consiglio. Anche per i Comunisti italiani si ripresentano il capogruppo Massimo Geoli e l’assessore all’ambiente Claudio Boccali. La lista dello Sdi è aperta da Luigi Tadioli, assessore al commercio e al secondo posto ‘amministratore di aziende Mario Cucchia. La Margherita è guidata da Clara Silvestri, già consigliere comunale, e due esponenti dei Verdi: Maria Teresa Giappecucci ed Elisabetta Mancini. Una novità per le amministrative la presenza della lista Di Pietro-Occhetto, guidata da Pietro Caimmi,e Udeur – Alleanza Popolare, capeggiata da Vincenzo Del Genio. Forza Italia
è guidata dal consigliere uscente Giuliano Monacchia e schiera anche il coordinatore Antonio Bagnetti. La lista di An è aperta dai due consiglieri uscenti, Sergio Panzolini e Pierluigi Lombardi, mentre l’UDC dal segretario Marcello Agostinelli e l’ex segretario Francesco Bianchini. Rifondazione con numerosi indipendenti è capeggiata dal segretario Marcello Masci.





I PROBLEMI SUL TAPPETO Ecco i nodi da sciogliere per i vincitori alle urne



Il morso della crisi da Petrini alla Hemmond Ricette per vecchie e nuove aree industriali



BASTIA – Molti nodi dovranno essere sciolti dai nuovi amministratori selezionati dalle urne. Il sentire comune, infatti, avverte che i prossimi anni saranno cruciali per il futuro della città con la soluzione di problemi da tempo sul tappeto, ma anche di questioni recenti. Le ultime emergenze riguardano la situazione economica che risente della crisi della Petrini, in particolare della perdita dello stabilimento Spigadoro, e della chiusura della Hemmond con la perdita di un centinaio di posti di lavoro, soprattutto per le donne. Sempre per il settore produttivo si attendono risposte efficaci e tempestive per un definitivo riassetto dell’area industriale e un raccordo con quelle di altri comuni confinanti. Importante è l’individuazione di nuove aree per l’ubicazione di insediamenti capaci di incrementare l’occupazione con progetti industriali di qualità.
L’annoso problema della viabilità dovrebbe essere risolto dalla prossima amministrazione chiamata a realizzare i sottovia ferroviari,un nodo essenziale per il miglioramento del traffico e della vivibilità.
Si intreccia infatti con il recupero del centro storico, problema sul tappeto da molti anni che passa anche attraverso efficaci progetti di trasformazione dei siti industriali dimessi all’interno dell’area urbana.
Tra questi notevole rilevanza ha l’ex tabacchificio Giontella, per il quale il piano è stato definitivamente approvato ma non ha trovato ancora pratica attuazione. Immigrati e sicurezza sono altri due aspetti all’ordine del giorno che attendono risposte efficaci. Infine la questione della rete commerciale, lasciata a metà dal piano delle medie superfici attuato solo in parte. Dalla soluzione di questo problema non dipendono solo gli interessi degli esercenti, ma una parte consistente dell’economia locale che dipende da questo settore.

Massimo Stangoni













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