ELEZIONI:Dopo Foligno, Orvieto e Bastia ancora spaccature nella coalizione


A Panicale la vicesindaco Caproni è stata espulsa dai Ds


ALESSANDRO ANTONINI


PERUGIA – Bufera nel centro-sinistra umbro per le candidature alle prossime amministrative. La vicesindaco di Panicale, Francesca Caproni, è stata espulsa ieri dai Ds per aver presentato una propria lista civica alternativa a quella ufficiale della Quercia. Un atto “clamoroso” che è solo la goccia traboccante di un vaso ricolmo di scontri fra i partiti della maggioranza. Un vaso di Pandora. Ieri l’altro si è spaccato in due il tavolo regionale per l’assegnazione dei 72 comuni umbri in cui il 12 e 13 giungo prossimi si andrà al voto. Ds e Margherita, dopo settimane di travagliato confronto, hanno rotto l’alleanza. Andranno al voto separati, con liste doppie, triple o quadruple e così via, contando che anche Rifondazione, Sdi e Comunisti italiani, in questa situazione, presenteranno candidature separate. Proprio in queste ore si sta cercando di ricomporre lo strappo, ma la voragine apertasi e Foligno, dove i Ds locali finora hanno dettato legge contravvenendo alla linea di Bracco, ha scatenato a cascata altri terremoti. Come a Orvieto, dove i diessini locali minacciano di ricusare Mocio, in quota Margherita, che in base agli accordi del tavolo avrebbe dovuto rappresentare il papabile a sindaco di tutto il centrosinistra.
Senonché il sintomo più chiaro e netto di un ciclone ormai montato a tempesta è l’espulsione dal partito decretata ieri dai Ds comunali di Panicale – in un riunione alla presenza dei vertici regionali nella persona di Getulio Petrini – nei confronti di Francesca Caproni, vicesindaco (ex) diessina doc che proprio oggi (ore 11, palazzo Cesaroni di Perugia) dovrebbe ufficializzare una sua lista civica con esponenti di Forza Italia contro la lista della Quercia locale capeggiata da Luciana Bianco.
Un segnale, l’espulsione, che il partito umbro di Fassino lancia ai cosiddetti “insubordinati”. Nelle motivazioni dell”‘incompatibilità” tra la Caproni e i Ds, dichiarata per iscritto dai membri del partito, viene inserita questa frase: “La politica è innanzitutto coerenza e rispetto delle regole, non ambizione personale e trasformismo”. Tecnicamente, fanno sapere dall’unione comunale di Panicale, c’è stata una violazione degli articoli 3 e 7 dello statuto nazionale dei Ds, per i quali “L’iscrizione al partito è incompatibile con l’iscrizione ad altri partiti (…) e con il sostegno a liste o coalizioni non sostenute dal partito” e “(…) non si può fare propaganda contro le liste del partito o candidarsi in liste diverse”. Una decisione necessaria, dunque, come sostiene il segretario regionale Fabrizio Bracco: “Francesca Caproni ha violato gli articoli dello statuto nazionale, e tale violazione prevede l’espulsione dal partito dei Ds”. La dicitura tecnica della messa alla porta è: “Si dichiara l’incompatibilità con l’iscrizione al nostro partito di Francesca Caproni in quanto promotrice di una lista contrapposta a quella sostenuta e promossa dai Ds”. Le ultime vicende politiche della Caproni e di Panicale sono il duplicato quasi perfetto delle vicissitudini di Bastia Umbra, dove Rossella Aristei, segretaria comunale Ds, non essendo stata scelta dal partito quale candidata a sindaco, ha deciso di mettere in piedi una propria lista civica contro il candidato diessino Lombardi. La domanda sorge spontanea: perché la Aristei non è stata espulsa? Bracco ci risponde laconico: “Perché ha avuto il buon senso di dimettersi prima”.

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