di ADRIANO CIOCI


BASTIA – La protesta è piuttosto singolare e l’oggetto del contendere è un locale all’interno dello stadio comunale. Una vertenza tra sportivi dell’atletica e sportivi del calcio, che investe l’Amministrazione comunale.
Ne è scaturita una lettera aperta al sindaco Lazzaro Bogliari da parte di uno dei simboli storici degli sportivi bastioli, il professor Giovanni Bratti: «Da oltre dieci anni l’Asalb (Associazione Sportiva Atletica Leggera Bastia) – dice Bratti – aveva in uso gratuito un locale nei pressi del campo di calcio. Siamo stati sfrattati. Prima abbiamo subito l’interruzione della corrente elettrica e dell’acqua potabile, poi il terremoto e i conseguenti lavori di ristrutturazione. Non erano che pretesti per rispedirci sotto la tribuna coperta e liberarsi definitivamente di una presenza ingombrante e scomoda come l’Asalb».
Il professore parla di ennesima dimostrazione di imparzialità da parte del sindaco. «“Il “calcio” ora ha tutto l’impianto a disposizione – continua Bratti – dagli spogliatori ai container, dalle tribune alla “sala calcio” mentre per noi nemmeno un vano-bagno. Eppure 35 anni di attività sportiva, nel settore del volontariato sociale, non sono trascorsi inutilmente e giustificano la presenza dell’atletica leggera allo stadio, con gli stessi diritti delle altre discipline».
L’assessore allo sport, Giorgio Antonini, ritiene infondate le accuse e replica: «I giovani che seguono l’atletica hanno uno spazio sotto la tribuna che utilizzano per sistemare il loro materiale, senza contare che durante la stagione invernale non usufruiscono dello stadio ma solo del Palasport di Via Giontella».
Il problema non si risolverà con la restituzione o meno del locale, perché il disagio dei ragazzi bastioli è centrato soprattutto sulla impossibilità di utilizzare la pista intorno al campo di calcio, ormai vecchia e malandata.
Così ci sono stati più di 1.000 firmatari di una petizione per chiedere, appunto, la realizzazione di una nuova struttura. La notizia di uno stanziamento di fondi da parte della Regione, data proprio nelle scorse settimane, aprirebbe per tutti più che una speranza.


Pubblicato su “IL MESSAGGERO” del 27/12/2003


 

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