Il piano normativo locale fa ancora discutere i cittadini

Centro storico, il confronto:

BASTIA — Un passaggio tutt’altro che semplice e indolore la fase partecipativa sul piano normativo del centro storico, messo a punto dagli uffici tecnici del Comune con il coordinamento dell’assessore all’urbanistica Monia Giacanella. L’altra sera, nella seconda assemblea, la presenza del pubblico è stata numericamente inferiore rispetto al primo incontro, ma i partecipanti, in gran parte tecnici professionisti, hanno affrontato il tema dall’interno, vale a dire negli aspetti tecnici e attuativi. Le critiche sono state meno aspre di due settimane fa, soprattutto perché sono stati privilegiati i problemi delle modalità di applicazione della normativa. Restano le perplessità della gente sul fatto che il piano riesca ad incidere sulla realtà del vecchio centro per modernizzarlo e mantenendo al tempo stesso le caratteristiche che la storia ha dato agli edifici e alla conformazione dell’«isola». Si è parlato a lungo della commissione che dovrà vagliare i singoli progetti di recupero, in deroga spesso alle norme e ai regolamenti. Il piano proposto indicava la competenza nella commissione consiliare urbanistica, ma dall’assemblea molte voci si sono espresse a favore di una commissione tecnica composta da esperti che dovrebbe dare maggiori garanzie. Rimangono forti perplessità, inoltre, sulla possibilità di trasferire volumetrie dall’interno dell’isola ad altre aree del territorio comunale, mentre è poco credibile la possibilità di abbattere due piani del palazzo Lucaroni in piazza Mazzini. Positivo è, comunque, il giudizio sulla partecipazione espresso dall’assessore Monia Giacanella, la quale ritiene utile il lavoro di confronto che «servirà a correggere e migliorare i contenuti del piano». «Ora le osservazioni saranno valutate dal dirigente architetto Broccolo — ha rilevato l’assessore — e, se possibile, porteremo il piano all’esame del consiglio comunale entro dicembre o, al più tardi, entro la prima quindicina di gennaio».

m.s.

Pubblicato su “La Nazione” del 12/12/2003