Parco Regina Margherita: riqualificazione nel mirino Polemiche in Consiglio con la ‘Mongolfiera’ mobilitata TUTELA del territorio: parco Regina Margherita (meglio noto come Pincio) e variante al Prg ancora sugli scudi. Il progetto preliminare per la riqualificazione del parco Regina Margherita, al vaglio del consiglio comunale, ancora una volta è oggetto di controversie e di polemiche. L’amministrazione municipale punta su un restyling che porterà alla realizzazione di strutture all’interno del parco, nella zona più vicina all’entrata.
Piccoli volumi, viene evidenziato da parte del Comune, di impatto limitato, da realizzare in prevalenza in legno lamellare, ma anche in vetro, che potrebbero accogliere anche attività ristorative. Dovrebbe essere questo l’elemento capace di invogliare i privati a investire su questa area in modo da garantire servizi e un miglioramento dell’esistente.
L’AMMINISTRAZIONE intende infatti affidarsi a un project-financing per effettuare un intervento di riqualificazione che si aggirerebbe su un costo di 450.000 euro, a carico appunto del privato; con tempi non rapidissimi visto che la procedura (compresa la variante urbanistica e il bando) porteranno al prossimo anno, in attesa di poter poi iniziare i lavori.
SARÀ QUESTA la strada per ridare spazio a questo polmone verde, poco parco e molto bosco? Troveranno spazio attività culturali e di incontro? Come saranno superati alcune difficoltà (sicurezza, sistemazione della parte più alta, possibilità di un ulteriore accesso)? Preoccupata la Mongolfiera che parla di Pincio in degrado e a rischio cementificazione.
«Riteniamo che debba tornare ad essere un luogo di socialità plurale, dove i bambini possano giocare, i giovani leggere, ascoltare musica, incontrarsi, gli anziani e le famiglie trascorrere ore del proprio tempo libero in tranquillità» spiega la Mongolfiera che continua anche la sua battaglia sulla gestione e la tutela, in generale, del territorio; nel mirino il nuovo Piano Regolatore Generale-parte strutturale, di recente adottato.
«CON L’ADOZIONE del nuovo Prg — spiega nel dettaglio il movimento — ci sarà, sempre che la Regione non tenga gli occhi bene aperti, un incremento di volumetria residenziale di totale di 473.660 metri cubi, che uniti ai 666.268 metri cubi di volumetria residenziale residua del vecchio Prg, che è stata confermata, fanno ben 1.139.928 di cemento su un territorio con un vincolo paesaggistico totale. Non vorremmo che il Prg di Assisi — conclude l’intervento — sia utilizzato non per ridisegnare il futuro di questa città, ma come strumento per fini elettorali».
Maurizio Baglioni
Nazione-2010-09-29-Pag16
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