L’intervista Il direttore artistico Roberto Mencarelli presenta l’edizione 2024 che inizia stasera a Umbriafiere di Bastia Umbra e si conclude domenica
La particolarità Chiamare artisti mai venuti in Umbria
L’invito A chi vuole musica fresca e innovativa
L’obiettivo Superare le 10 mila presenze dello scorso anno
Il progetto Far durare la kermesse un’intera settimana
di Claudio Bianconi
BASTIA UMBRA Motta, Massimo Pericolo, Lorenzo Senni, Venerus, ma anche Paolo Baldini, Marco Castello, Ditonellapiaga, Ele A: un grande cast per l’edizione 2024 del Chroma Festival. Il palco dell’Umbriafiere di Bastia Umbra è pronto ad accendersi da oggi a domenica con il meglio della scena musicale contemporanea. Ne parliamo con il direttore artistico di Chroma Festival, Roberto Mencarelli. – Qual è l’obiettivo del 2024 dopo le 10.000 presenze dell’edizione 2023? Cercare di replicare il risultato, anche in virtù del livello di inserimento di presenze locali e artisti della zona, nonché riconfermare il fatto che Umbriafiere sia comunque la nostra area prediletta per fare ottimi risultati per le prossime edizioni. – Insomma con il Chroma Festival il meglio della scena musicale contemporanea arriva in provincia? Con noi inizia la stagione estiva dei festival e abbiamo invitato artisti che non hanno mai messo piede in Umbria come ad esempio Marco Castello e Ele A, o come Paolo Baldini. La nostra è kermesse abbastanza esclusiva sviluppata sul lavoro che stiamo facendo da vari anni.- Avete cambiato anche location: Umbrafiere si conferma forse il migliore luogo di svolgimento? Sì, diciamo che noi inizialmente abbiamo sviluppato l’idea di Chroma all’interno di un’area verde di Bastia Umbra, nel retro del circolo di Borgo Primo Maggio. Poi è arrivata la crescita – e per fortuna che c’è stata -. Quindi Umbriafiere è un’area in potenza perfetta anche per il futuro perché stiamo sfruttando solamente una porzione dell’area fieristica e poi in futuro chissà? Di sicuro siamo favorevoli alla permanenza lì anche per come ci troviamo a livello di organizzazione con i proprietari e con gente super disponibile e che ha come noi una visione in prospettiva di questo festival. – Se dovessi definire una linea artistica come collocheresti il Chroma? Il radar geografico del mondo artistico non è sempre messo in primo piano, quindi il principale aggettivo che utilizzerei è variegato perché in quattro giorni abbiamo 30 ospiti che suonano cose molto diverse tra loro. Quindi da Motta a Venerus, da Ditonella -piaga a Massimo Pericolo, da Ele A,come dire tra pop, rap, hip hop, elettronica e tutto il resto, per non parlare dei collettivi che faranno le aperture nonché gli staff che faranno i set dopo i concerti.- C’è anche un finale con musica elettronica e sperimentale con Lorenzo Senni e Paolo Baldini che è un’icona del reggae italiano. Confermo in virtù anche del fatto che tutto ciò poi viene unito in una domenica che affronta entrambe, musica sperimentale e reggae con una sorta di destrutturazione della techno nel caso di Senni per includere anche il produttore italiano di punta del genere reggae italiano Paolo Baldini.- C’è poi una sezione più strettamente legata alla regione, più umbra, una corposa pattuglia di collettivi musicali e Dj, giusto? Esatto, tutte le quattro serate sono affidate in mano con l’Urban Club di Perugia, nello specifico Rollover, I’m in Rock, Juicy e Tangram. Ognuno porterà il suo apporto fondamentale per quanto riguarda l’intrattenimento fino alla tarda notte. Realtà radicate sul territorio da più di dieci anni e molto varie nell’arco delle stagioni e che inaugurano anche loro l’estate qui da noi.- Spazio anche alla cultura con installazioni artistiche nell’area festival e visite guidate nel centro di Bastia e in collaborazione con il gruppo Fai di Assisi: c’è anche un aspetto che va oltre il momento musicale. Certo, anche perché per noi dal giorno zero è stato importante inserire il Chroma in un immaginario che è legato ai festival internazionali europei, come ad esempio lo Sziget di Budapest o il Primavera Sound di Barcellona, e non solo a livello musicale ma anche artistico siamo molto attenti nell’allestimento e abbellimento dell’area. Ci ritroviamo mesi prima a costruire varie installazioni, a posizionare eventuali abbellimenti e quant’altro. Unita alle novità di quest’anno c’è l’attività culturale del sabato e della domenica mattina in collaborazione con il gruppo Fai di Assisi: organizzeremo delle vere e proprie visite guidate, quindi diciamo che la vena legata alla parte culturale e artistica per noi è
sempre stata importante, anche in virtù di quanto sarà possibile trovare all’interno del festival, come ad esempio vari stand con artisti emergenti in area market che fanno personalizzazioni, come vari writer.- Siamo già a buon punto, 10.000 presenze nel 2023 e quest’anno probabilmente anche di più, ma qual è il sogno e la prospettiva che si offre al Chroma Festival? Molto del fattore musicale, dell’immaginario, del vedere gente felice, tutta insieme in un unico posto sorridendo, quindi di base è già un sogno. Se vogliamo parlare di sogni meravigliosi, chiaramente in un futuro sarebbe meraviglioso ingrandirsi sempre di più e rendere la kermesse più estesa, magari fino a una settimana, rafforzando lo stile musicale, a cominciare dalla line up e quant’altro. Rimanere già sui nostri passi e non venire fagocitati da tutto il mercato intorno e da tutta la questione legata a varie dinamiche del mondo dello spettacolo sarebbe una bellissima prospettiva. – Naturalmente senza cambiare sede, cioè Bastia rimarrebbe un punto fermo. Soprattutto perché è una realtà nella quale siamo nati, nella quale viviamo e nella quale al di fuori di Chroma Festival non c’è nulla di analogo. Mettiamola così: non che sia morto tutto l’anno, però diciamo che dal di fuori, Chroma si caratterizza come un’esclusiva di Bastia Umbra e sarebbe bellissimo che rimanesse tale. – Lanciamo un appello agli appassionati, a chi vorrebbe passare delle belle serate al Croma Festival. Credo che il Chroma 24 rappresenti l’occasione giusta per ascoltare musica fresca e innovativa, il meglio della scena contemporanea italiana. Per cui l’invito è aperto a chi vuole divertirsi ascoltando buona musica.
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