Bastia Umbra, la critica di Laura Servi del Movimento 5 Stelle: «Graverà su famiglie e imprese alle prese con una congiuntura economica non brillante»

BASTIA UMBRA – «Raccolta differenziata record ma la Tari aumenta del 6%: in cinque anni bocciate le nostre proposte sulla tariffa puntuale». E’ quanto lamenta Laura Servi, capogruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Ad annunciare l’aumento della Tari, spiega Servi, sono stati gli assessori al Bilancio, Valeria Morettini, e all’Ambiente, Mauro Timi, durante la Prima commissione consiliare che si è tenuta lo scorso 24 aprile. A inizio aprile, aggiunge la capogruppo, l’Auri, presieduta dal sindaco di centrodestra di Todi, ha approvato i piani economici e finanziari per i diversi sub ambiti col voto favorevole della sindaca Lungarotti. Al di là delle dichiarazioni stampa di molti sindaci che si sentono vittime del PEF Auri su cui pesa il lungo contenzioso della discarica di Pietra Melina oltre che del metodo di calcolo Arera, il dato di fatto è che i costi del servizio gestione rifiuti aumentano fino a dover coprire una cifra vicina ai 5,4 milioni. «Da qui l’aumento per i bastioli che per il 2024 si ritroveranno a pagare bollette dei rifiuti più care del 6% – evidenzia Laura Servi e su cui impatta il costo per l’ammortamento delle 32 ecoisole tra Bastia capoluogo e Costano e l’incentivo fino a un massimo di 150 euro per coloro che conferiscono i rifiuti al centro raccolta comunale». Da qui l’assoluta contrarietà per un aumento che graverà su attività commerciali e famiglie già alle prese con una congiuntura economica non certo brillante, nonché la costernazione rispetto alle bocciature in questo quinquennio delle nostre proposte di introduzione della tariffa puntuale. «Considerata la quota di raccolta differenziata al 74,73% i cittadini di Bastia, così virtuosi, dovrebbero al contrario essere premiati» incalza Servi che, riguarda al rendiconto del bilancio (che lascia un avanzo libero di 1,177 milioni, cifra da spendere a disposizione del nuovo consiglio comunale dopo il voto dell’8-9 giugno) ritiene che non sia bravura e parsimonia, ma frutto di una programmazione carente. «Perché – conclude – non usarne una parte per diminuire il carico della Tari?».

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