Il ministro Lollobrigida: “Abbiamo raddoppiato i fondi per il settore. Gli agricoltori sono i primi ambientalisti del pianeta”
La mostra ha aperto i battenti. Ansideri: “Rimasti fuori 130 espositori”. Tesei: “Amplieremo il centro”
Gabriele Burini
BASTIA UMBRA Agriumbria continua a crescere e a stupire. La Mostra nazionale dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione ha aperto i battenti nella mattinata di ieri, n e l l’area espositiva di Umbriafiere a Bastia Umbra (dove rimarrà fino a domani), alla presenza del ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida che ha potuto toccare con mano quella che è l’edizione dei record . Sì, perché la 55esima edizione, potendo contare su nuovi spazi, ospita più di 450 aziende in rappresentanza di oltre 2.800 marchi. “E’ una novità assoluta – ha detto il presidente di Umbriafiere, Stefano Ansideri – La superficie espositiva è aumentata di un ettaro, e nonostante ciò sono rimasti fuori 130 espositori che avevano richiesto di partecipare. Questo è un quartiere espositivo piccolo, ma ha una rilevanza assoluta in tutta Italia, perché rappresenta anche una possibilità di frequentazione per le tante famiglie con bambini che vengono a vedere gli animali nel polo zoote cnico”. “Questa è la fiera della fiere – sottolinea il sindaco Paola Lungarotti – Rinnovo i ringraziamenti e questa visione comune che ci dà modo di diventare espressione di tutti i Comuni dell’Umbria perché il centro fieristico è regionale. Voi, con il vostro sostegno, fate sì che queste manifestazioni abbiano sempre più forza e strutture”.La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha quindi ringraziato tutte le associazioni agricole: “Senza di loro e senza il loro supporto non si possono raggiungere risultati del genere. Non abbiamo potuto soddisfare 130 ulteriori richieste: la Regione sta programmando da tempo, ci sono i progetti e le risorse, che metteremo a disposizione per l’ampliamento e l’efficientamento di questo centro fieristico, un fiore all’occhiello del nostro territorio”.
Tanti invece i temi toccati dal ministro Lollobrigida: “La carne è la nostra alimentazione tradizionale. Questi imprenditori insegnano come poter rendere compatibile la sostenibilità ambientale con la sostenibilità economica e l’equilibrio sociale dato dalla ricchezza, creata da chi lavora. Ma la cosa più bella è entrare e vedere centinaia di giovani studenti che arrivano qui per scoprire
quale opportunità questo mondo possa dare al loro futuro. Per qualche tempo si è dimenticato il ruolo dell’agricoltura”, ma in Euorpa e in Italia, secondo il ministro, “si è persa la ragione quando si è iniziato a pensare che l’agricoltore fosse un nemico dell’ambiente. Noi abbiamo ricordato all’Europa che l’Unione europea nasce sui Trattati di Roma, che avevano l’agricoltura al centro come garante della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile del territorio, che non doveva essere abbandonato dagli agricoltori a cui andava garantito il reddito”.
Insomma, per Lollobrigida l’agricoltore “è il primo ambientalista del pianeta, perché ha la terra come risorsa che gli dà reddito, che è stata l’eredità dei propri genitori e vorrebbe
lasciarla ai propri figli in modo migliore di come l’ha trovata”. Quindi, per il ministro, “lo sviluppo dell’agricoltura è fondamentale per la sicurezza alimentare dell’Italia e dell’Europa e per il presidio dei nostri territori. Le riforme devono tenere conto che le politiche degli stati devono garantire reddito a chi fa impresa e lavora in questo settore. Questo Governo in 18 mesi ha raddoppiato i fondi destinati all’agricoltura : mai negli ultimi 30 anni ci sono state tutte queste risorse; mai come in questi 18 mesi si sono fatte norme per i settori agricolo, della pesca e dell’allevamento. Noi dobbiamo difendere la sovranità alimentare perché questo vuol dire produrre e distribuire cibo sano e di qualità. Dobbiamo sì puntare alla progressiva riduzione degli agrofarmaci, ma non eliminarli per legge dalla sera alla mattina, mettendo in crisi le produzioni senza una reale alternativa per poi essere costretti a comprare quello stesso cibo da Paesi che non hanno nessuna tutela ambientale e nessuna norma di sicurezza, con effetti negativi per la salute, e che anzi usano senza regolamentazione, appunto, gli stessi agrofarmaci che noi vorremmo eliminare”, ha concluso Lollobrigida.
gabriele.burini@
gruppocorrier e.it
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