Le sei prove di resistenza effettuate a seguito dei dubbi formulati dai consiglieri Possati, Bagnetti, Ridolfi e Rustici hanno smentito in maniera categorica tutte considerazioni fatte sulle adeguate caratteristiche della Piazza e precisamente sulla carrabilità della parte superiore.
I risultati delle prove, firmate e quindi validate dal collaudatore, garantiscono la resistenza ai carichi stradali del sottofondo della piazza, cioè della soletta prevista in progetto, posta al di sotto della pavimentazione lapidea.
È necessario fare una premessa per i non addetti ai lavori. Le prove di carico su piastra hanno la funzione di stabilire il modulo di deformazione del sottofondo che, in maniera molto semplicistica, potremmo indicare come la resistenza al cedimento: cioè maggiore è il modulo di deformazione del sottofondo stradale e minore è il cedimento che si potrebbe avere col passare del tempo. Il valore minimo di questo modulo di deformazione del sottofondo, richiesto dal progettista è di 80 MPa
La documentazione delle prove di carico su piastra, pervenuta agli uffici tecnici, riporta che il valore minimo ottenuto è stato pari a 130 MPa dimostrando pertanto che il valore 80MPa è stato decisamente superato.
Come si evince dalle VALUTAZIONI DEL COLLAUDATORE SULLE PROVE DI CARICO SU PIASTRA IN PIAZZA G. MAZZINI , ” L’esito delle prove – a parere dello scrivente – devesi ritenere come dimostrativo della buona capacità portante del sottofondo su cui è stata posata la pavimentazione”.
Possiamo pertanto garantire che tutta la piazza è carrabile, cioè è resistente ai carichi stradali e al passaggio di automezzi, senza limitarne le potenzialità future.
Non poteva essere diversamente, visto che tutte le scelte effettuate, relative sia all’utilizzo della Piazza che alla scelta dei materiali, sono state a suo tempo ampiamente analizzate e valutate dall’allora maggioranza nella massima condivisione e abbondanza di incontri.
Nel progetto di riqualificazione di Piazza Mazzini e Piazza Cavour, l’amministrazione non ha voluto limitarne né le potenzialità né tanto meno la grande versatilità degli spazi. Sta progressivamente definendosi la fisionomia della Piazza, sono sotto gli occhi di tutti la bellezza, la sobrietà e la luminosità, ma non è finita. Mancano ancora arredi e impianto di illuminazione, allora, dopo, potremo esprimere compiutamente valutazioni e pensare fattivamente alle sue prospettive: un luogo dove piacevolmente sostare ed apprezzare ciò che potrà offrire.
Il Sindaco Paola Lungarotti e la Giunta
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