Assisi «anticipa» la riforma Gelmini E’ STATO PRESENTATO ieri ufficialmente il corso di laurea triennale che segna la continuità del decentramento dell’Università su Assisi. Al centro del tavolo Franco Asciutti, il senatore perugino del Pdl salutato da più voci come il mediatore del compromesso con il Ministero che ha permesso al corso assisiate di non scomparire. Alla sua destra il rettore dell’Università degli studi Francesco Bistoni e Paola Bianchi De Vecchi, delegata dal rettore dell’Università per Stranieri. Per la prima volta infatti le due accademie cittadine hanno dato vita a un corso interateneo, con docenti di entrambe gli istituti. E’ stata questa la soluzione che ha consentito di chiudere la lunga estate di protesta del sindaco Claudio Ricci. Il primo cittadino di Assisi, non accettando l’iniziale soppressione del corso dal Manifesto degli studi per insufficienza di docenti, è arrivato a incatenarsi fin davanti al Ministero. Ma ieri era seduto alla sinistra di Asciutti e alle sue spalle c’era la rappresentanza trasversale della sua Giunta. Da anni non si vedevano tanti politici nella sala di Palazzo Murena. La nuova laurea si chiamerà «Economia internazionale del turismo». Laddove la parola ‘internazionale’ che si aggiunge alla dicitura del vecchio corso, indica l’ampliamento della formazione secondo gli orizzonti della Stranieri. «Per iscriversi ci sarà tempo fino a metà ottobre — annuncia Pierluigi Daddi, il preside di Economia cui farà capo il corso insieme a Lettere —. Speriamo di bissare il centinaio di immatricolazioni dell’anno scorso». «Certo questo è l’inizio di un periodo complesso – riprende Ricci, in riferimento alle difficoltà finanziarie dell’Università — ma ci apriremo ai privati che potranno vedere nel corso un sostegno al territorio regionale».
IL MASTER di primo livello di Palazzo Gallenga, che si attiva in concomitanza al corso, è del resto già sostenuto da Federalberghi e Associazione dei direttori d’albergo dell’Umbria. Il Comune mette invece a disposizione l’attuale sede di Santa Maria degli Angeli e risistema per le lezioni Palazzo Bernabei, accollandosi le spese di gestione. Dalla collaborazione stretta con il territorio alla soluzione dell’interateneo, nel “nuovo” decentramento assisiate c’è insomma una chiara ispirazione ai contenuti del ddl Gelmini in discussione alla Camera, lo stesso che per altri aspetti sta fecendo infuriare i ricercatori e che il rettore Bistoni ha più volte contestato. «E’ proprio perché il Governo ha capito quest’anticipo di riforma che ci ha concesso una deroga oltre i tempi massimi — ha confermato Asciutti —. Il tempo degli isolamenti è finito e questo modello potrebbe essere utilizzato anche per risolvere i problemi dell’Accademia di Belle arti e del Conservatorio, che potrebbero agevolmente diventare dei piccoli dipartimenti dell’Università».
Marta Gara
Nazione-2010-09-21-Pag17
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