Comunicato stampa
BASTIA UMBRA Sarebbe bene che l’ex consigliere del PD Erigo Pecci, racconti sui social, le cose come realmente sono accadute. Il Centrodestra, anche quando amministrava la Sinistra, non ha mai criticato la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, sin da quando si parlava del programma quadro sottoscritto da ministero dell’Ambiente e Regione Umbria in materia di difesa del suolo all’epoca del sindaco Bogliari e Pecci che era assessore, terminò in maniera imprevista e improvvisa il suo mandato.
Pecci afferma “il vincolo idrogeologico è stato previsto dalla Regione e finanziato da amministrazioni precedenti all’attuale di destra”, la frase non è chiara e sembrerebbe far intendere che la messa in sicurezza del Chiascio fu finanziata dal Comune, ma la verità non è questa. Proviamo a fare chiarezza
Durante la sindacatura Lombardi la Provincia realizzò l’argine in terra battuta lungo via Silone e di fianco il Centro Fieristico, a seguire i lavori di arginatura lungo la zona industriale, inaugurati a marzo 2014 da Stefano Ansideri, sindaco di Bastia, Domenico Caprini, assessore provinciale alla Viabilità e Silvano Rometti, assessore regionale alle Opere pubbliche. Costo dell’opera 1.241.000 euro interamente finanziati da Regione e Governo. La Provincia, a sue spese, realizzo anche la vasca di espansione lungo il Chiascio, dove l’ex consigliere comunale Geoli, fece introdurre delle carpe e anche dei bellissimi Cigni.
Le opere di messa in sicurezza del Tescio furono pensate e decise solo dopo l’approvazione definitiva del PAI del Chiascio (che include anche il Tescio) nel 2015.
Quando l’Amministrazione Ansideri, in occasione del rilascio del permesso a costruire del sottopasso di via Firenze, venne chiamata a scegliere tra prevedere una “paratia mobile” da montare in via Firenze in caso di allarme esondazione e la messa in sicurezza del Tescio, la maggioranza che governava non ebbe dubbi e si scelse di progettare l’argine sul Tescio inserendolo nel piano delle opere pubbliche 2016, per farlo subito furono stanziati 350mila euro dal bilancio comunale (anche se la competenza è regionale) e insieme alla Regione, contribuì anche l’impresa che ha in convenzione la realizzazione del sottopasso, con la messa a disposizione del progetto e di un contributo di 40mila euro.
Alla luce di quanto avvenuto – dichiara assessore Fratellini – mai intervento fu più utile di questo, perché basta leggere la relazione idraulica allegata al progetto per capire che senza le paratie in Via Firenze, venerdì scorso, l’acqua in via Firenze, avrebbe potuto superare il metro e l’area allagata sarebbe potuta arrivare a via Todi.
Quindi nessuna “pompa magna” e nessuna “lungimiranza di alcuni”. La messa in sicurezza della rivierasca (oggi via Silone) e della zona industriale fu realizzata dalla Provincia, mentre l’argine sul Tescio è stato progettato e lo sta realizzando il Comune di Bastia con il finanziamento della Regione, dello Stato (che ha sostituito il finanziamento comunale) e dei privati. Questa è la verità che sta scritta negli atti, affermare cose diverse è fare illazioni e millanteria.
Bastia Umbra, 26/06/22023
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