BASTIA UMBRA Lo scorso Mercoledì 19 Aprile si è tenuto presso l’Auditorium Sant’Angelo l’evento dal titolo “Quale modello di trasporto ferroviario per L’Umbria”.
Il Partito Democratico di Bastia Umbra, con la collaborazione del PD Regionale e delle Unioni comunali del nostro territorio (Assisi, Bastia Umbra, Foligno, Perugia, Spello) ha coordinato questo momento di confronto sul tema fondamentale della mobilità su ferro, che interessa in maniera determinante le nostre comunità in termini di sostenibilità e sviluppo economico-sociale delle stesse.
Sono intervenuti, insieme ad altri relatori, il Sindaco di Assisi e Presidente della Provincia Stefania Proietti e il Segretario Regionale PD Tommaso Bori.
Dall’incontro è emerso che dei 345 km di rete ferroviaria in questo momento sono fuori esercizio circa 80 km (ex FCU Perugia-Terni e Città di Castello – San Sepolcro). Come si evince rispetto alla popolazione e all’ampiezza dell’Umbria, si tratta di una rete relativamente vasta.
Nel nostro territorio scontiamo anche ritardi atavici sul miglioramento della rete ferroviaria. Infatti,chi utilizza la rete ferroviaria umbra ha sicuramente constatato un abbassamento del livello dei servizi, un’incuria generalizzata nella manutenzione delle stazioni in termini di pulizia, chiusura di tutte le sale d’attesa, inefficienza dei servizi igienici, scarsa manutenzione degli spazi attinenti la stazione. Quindi un sostanziale impoverimento delle strutture ferroviarie. E di conseguenza, facendo un confronto a partire dall’inizio degli anni 2000, nel gruppo complessivo delle FS (Trenitalia e RFI), l’Umbria ha subito un calo di occupazione nel settore superiore al 50%, una stima molto vicina alla realtà: ciò significa che nel settore si sono persi circa 4000/5000 posti di lavoro.
Il tutto è dovuto alla mancanza di servizi in parte all’ efficientamento produttivo e alle nuove tecnologie e alle esternalizzazioni dei servizi.
Tutto ciò è accompagnato dall’abbandono del trasporto merci dove rimangono attivi solo i servizi relativi alle forniture delle acciaierie di Terni.
Si tratta di posti privilegiati: la figura del capotecnico, del capostazione, macchinisti e capotreni.
Ad esempio nelle rimesse locomotive di Terni e Foligno vi facevano servizio circa 450 persone. Ora ne rimangono poco più di 100. Senza parlare del tracollo occupazionale delle OGR di Foligno (si è passati dai circa 1200 dipendenti, agli attuali 400/450).
In sintesi, questa iniziativa ha voluto porre all’attenzione le possibili soluzioni e i miglioramenti che si possono fare da oggi a partire con le strutture esistenti. Va ridisegnato tutto il contratto di servizio che regola i rapporti tra Regione e Trenitalia, in una logica che molte Regioni hanno già adottato perché c’è una forte esigenza di migliorare riducendo i tempi di percorrenza i collegamenti a Nord e a Sud dell’Umbria.
Per fare ciò, se non attiviamo politiche positive e attive i collegamenti per Roma rischiano di peggiorare ulteriormente, tenuto conto che la tratta della direttissima Orte-Roma Termini è già arrivata a saturazione. E quindi i treni regionali che collegano l’Umbria con Roma rischiano di non essere più immessi nella Direttissima con aggravio di tempo di circa 20 minuti.
Si parla spesso di politiche attive per favorire impresa, lavoro, sviluppo: abbiamo la possibilità di utilizzare la rete ferroviaria esistente per raggiungere tali obiettivi. Occorre cogliere queste opportunità.
Una politica regionale degna di tale nome deve porre subito sul tavolo nazionale a Trenitalia e Rete Ferroviaria Italiana (RFI) le risposte a tali domande. Coinvolgendo altresì i Ministeri interessati.
Ringraziamo quanti sono intervenuti per gli interessanti spunti di riflessione che verranno protati all’attenzione dei vertici regionali.
Segreteria PD Bastia Umbra
Gruppo Consiliare PD Bastia Umbra
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