Presa di posizione del professor Belardi
BASTIA UMBRA – “Non me la sento di fare una battaglia per la salvaguardia dell’ex casa-famiglia; l’edificio non solo non è più usato, ma non è nemmeno più utilizzabile”. Con queste parole l’architetto Renzo Piano spiazza tutti coloro che negli ultimi mesi si sono mobilitati per difendere l’opera del maestro. Primo fra tutti Paolo Berardi, docente di disegno e architettura del dipartimento d’ingegneria civile dell’Università degli Studi di Perugia. Invece, Stefano Ansideri, sindaco di Bastia Umbra, e la Asl 2, che è proprietaria della struttura, avevano valutato la possibilità di abbattere lo stabile. Dopo le sollecitazioni del primo cittadino, l’architetto ha espresso la sua opinione sul da farsi. “La mia posizione ideologica non cambia” controbatte il professor Belardi: “Il valore dell’ex casa-famiglia deve essere conservato dalla nostra regione, in quanto esempio di eccellenza da mantenere integro. Siamo pronti a condurre nuove battaglie a questo proposito”.

Corriere-2010-09-05-pag19

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comments (8)

  • Complimenti al professore spiazzato! Più realista del re! Se paga lui il restauro….. sennò avanti con le ruspe e via la topaia!

  • Che spettacolo….. dopo la benedizione di Renzo Piano avanti con la demolizione….. manco chi l’ anventate le vole… come al solito tanto fiato sprecato da tanta gente per salvaguardare un ‘opera che neanche il Piano vuole… archiacchierate…

  • Se prima vi era qualche dubbio sulla fine che dovevano fare, ora credo che nulla ostacoli l’abbattimento di queste scatole inutilizzabili. Se vi sono soggetti interessati alla loro conservazione, basta smontarle e rimontarle nella loro proprietà sempre a spese loro, poichè per la comunità di Bastia non servono e non rappresentano nulla.

  • Anche l’mezzo filosofo che se scaldava tanto dicendo che persino l’università si era scomodata per farci degli studi … sie … de come non se fanno le cose !!! Che smacco !!! L’eccellenza ??? Ma de che ?? Ce vivesse il prof de architettura dentro quei bunker poi ci dice di che eccellenza si tratta !! VIA IL SORCIUME, AVANTI A COSE DIGNITOSE !

  • le cose dignitose sarebbero i posti in cui ci invitano ad andare a spendere quei quattro soldi che ci concedono? l’ignoranza non conosce limiti. se piano si rifiuta di difendere la casa evolutiva è perchè questa, come pure è scritto, ha subito delle modifiche che non consentono di mantenere intatto il suo senso e la sua destinazione originari. e a ben vedere non c’è di che stupirsi.

  • ma chi le vole quelle scatole le comprasse coi propi soldi….. si va all’ asl si mettono i soldi sopra il tavolo e si torna a casa con due scatole…. tutti quei filosofi super acculturati(da vedere se è vero) che fine hanno fatto??? facessero una bella colletta e le comprassero… il detto ridice sempre… facile fare il f… con il cu… deggl’ altri.

  • SONO FORTEMENTE DISPIACIUTO DI QUANTO ACCADE ALLA STRUTTURA REALIZZATA DA RENZO PIANO.
    COMMENTARE IN MANIERA INDEGNA, COME QUALCUNO FA, NON RISOLVE IL PROBLEMA ANCHE SE L’ARCHITETTO HA DICHIARATO CHE NON E’ “INTERESSATO” A TALE STRUTTURA.
    RITENGO CHE LA STRUTTURA, REGALATA ANNI INDIETRO ALLA CITTA’ DI BASTIA, POSSA ESSERE RISTRUTTURATA E SPOSTATA ALTROVE, BASTIOLI NON ABBATTIAMOLA, CERCHIAMO DI PORTARLA ALTROVE!! TROVIAMO UNA SOLUZIONE INDOLORE PER QUEST’OPERA, DI CERTO ECCENTRICA, DEGLI ANNI SETTANTA.
    FABIO DI CARLO

  • @oblomov: Le cose dignitose sono quelle che permettono alla persona di vivere una vitra dignitosa, ossia consona alla propia natura sociale … bla bla bla … I moduli di Renzo Piano hanno concluso la propria funzione sociale “e se qualcuno le avesse viste dentro proprio sociali non sono” altro che “casa evolutiva” (andate a vedere come erano i bagni)… !! Adesso sono ridotte a marciume, se le prendi su con la gru si sbriciolano … non hanno più nessuna valenza sociale !

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