Emerge dalla testimonianza dell’autista dell’indagata
Torna l’ombra della terza persona nell’omicidio di Samuele De Paoli, il 22enne di Bastia Umbra trovato morto il 27 aprile 2021 per arresto cardiaco causato dalla lesione del nervo vagale e favorito dall’assunzione di cocaina. Nella memoria depositata dagli awoca-ti della famiglia, Valter Biscotti e Ilaria Pignattini, emerge la testimonianza dell’autista – sentito come testimone – della trans indagata per omicidio preterintenzionale, Pinheiro Reis Duarte Hudson, nota come Patrizia. Che fa riferimento a due persone (nel racconto a caldo di Patrizia). Versione ripetuta in prima battuta dall’indagata agli inquirenti e poi ritrattata. “Mi diceva di essere stata avvicinata da un cliente – è lo stralcio dell’interrogatorio dell’autista citato nella memoria – dopo aver concordato il prezzo mi diceva che si erano appartati, quando si è sentita prendere al collo da una seconda persona che era nascosta nella parte posteriore della vettura per fargli una rapina”. Pinheiro ha poi sostenuto di essere solo con Samuele e di averlo preso al collo per difendersi da un’aggressione. E di averlo lasciato a terra ancora vivo. L’avvocato di Patrizia, Francesco Gatti, non ritiene vi siano novità. “Capisco i sentimenti e lo sgomento della madre – spiega – però se non ci sono misure cautelaci in atto questi sono i tempi di un’indagine penale. Si tratta di un caso doloroso e comprendo la disperazione della mamma. Per il resto, ciò che ha detto Patrizia ed è confortato dall’autopsia. E’ stata una tragica fatalità innescata dall’azione aggressiva di Samuele. Per quanto riguarda la presenza di un’altra persona, si tratta di una versione subito ritrattata frutto dell’impulso di doversi difendere”.
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