Lo ha detto l’assessore Coletto durante il consiglio aperto voluto dal sindaco Proietti per fare chiarezza sulla struttura

Ancora dubbi Il comitato in difesa del nosocomio chiede la revisione del Piano sanitario

Istituzioni locali E’ stata espresso unità di intenti a tutela di cittadini e territorio

di Flavia Pagliochini
ASSISI Grande partecipazione al consiglio comunale aperto sull’ospedale al quale hanno preso parte rappresentati isti­tuzionali dei territori limitro­fi. E’ intervenuto anche l’as­sessore regionale alla Sanità, Luca Coletto, che ha sottoli­neato che il nosocomio “non sarà un ospedale di comunità ma un ospedale di territorio e verrà potenziato nelle struttu­re e nei servizi grazie anche all’arrivo di figure professio­nali”. E’ di questi giorni l’assunzione di un nuovo cardio­logo, ad aprile arriverà un ulteriore dirigente medico di chirurgia e a breve verrà ema­nato un bando di concorso per il primario di medicina. C’è poi la previsione di acqui­sti di nuovi macchinari per ol­tre 500 mila euro, tenuto con­to anche della programmazio­ne per oltre 3 milioni e 600 mila euro per lavori.

“Il motivo per cui siamo qui – ha detto il sindaco Stefania Proietti – è la salvezza del no­stro ospedale e la politica ha il dovere di occuparsi della sa­lute dei cittadini. Abbiamo te­nuto un altro consiglio comu­nale aperto tre anni fa quan­do alla Regione c’era un’altra governance, quindi nessuna polemica o strumentalizzazio­ne politica”. Per la Lega (nota del capogruppo Lega in Regio­ne Umbria, Stefano Pastorelli, insieme ai consiglieri comu­nali Lega Assisi, Francesco Mignani e Jacopo Pastorelli): “Il castello di carte costruito dal­la Proietti e dalla sinistra è ine­sorabilmente crollato di fron­te alla verità dei fatti e agli im­pegni assunti dalla Regione Umbria. Non ci sarà alcuno smantellamento dell’ospeda­le”. Le visioni del mondo con­tinuano comunque a essere contrapposte, se è vero che Assisi si è mobilitata perché vede nel piano sanitario regio­nale “un ulteriore depotenziamento dell’ospedale e conse­guentemente delle strutture socio-sanitarie del nostro ter­ritorio, di cui in parte nean­che si fa menzione”, arrivan­do a costruire un comitato che vuole ottenere “una revi­sione del Piano che mortifica un territorio che contribuisce come nessun altro, attraverso il turismo e non solo, all’eco­nomia dell’intera Regione e al suo prestigio internazionale”. Ora resta da vedere, detto che a parole tutti i partecipanti si sono detti d’accordo nel lotta­re contro il depotenziamento, come concretamente si muo­veranno i vari sindaci e le giunte, alcune delle quali del­lo stesso colore politico di quella regionale.

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