— PERUGIA —
CORRONO le idee, si intersecano i pensieri, le fantasie profetiche di Ray Bradbury sono superate. Un mondo nuovo per stabilire relazioni è in velocissimo, esplosivo, transeunte passaggio. Così comunicazione e linguaggio da Giotto a Facebook è tema solo in apparenza terremontante. Piuttosto motivo di indagine allargata, complessa, intellettualmente vivida per aprire le porte alla conoscenza da un artista che si esprimeva con la potenza della plasticità e del colore e rappresentava più di quanto è in superficie fino alla galassia virtuale, ai social network oltre i confini, i tempi. Con un’imminente rivoluzione del linguaggio: da qui a dieci anni quali mutamenti si prevedono? Problema intenso per fascino mentale. E’ il punto di partenza del festival di Oicos, dal primo al 5 settembre, a Bastia e Assisi, con un programma così denso e ricco, con protagonisti di tanto e assoluto rilievo, da porsi alla ribalta come esempio di raffinatezza intellettuale. Oicos è al terzo anno di eventi simili ma questo rappresenta una partenza diversa, allargata a due comuni e sempre più partecipata. Lo hanno sottolineato i sindaci di Assisi e Bastia, Ricci e Ansideri, gli assessori alla cultura, Paoletti e Aristei, e il presidente e organizzatore di Oicos Paolo Ansideri: ai nastri di partenza quest’impegno che vuole attrarre un turismo diverso, alto, interessato alla bellezza e all’intelligenza.
Programma stellare, e il termine non genera equivoci. Il primo settembre, sala della Conciliazione di Assisi, confronto su lingua e media con Roberto Battiston, Luca Ponzio, Eva Pietroni, Giuseppe Basile. Alle 21, in piazza Mazzini a Bastia, intervento di Daverio. Il 2 sempre a Bastia: alla mattina cultura e di rete con Paolo Ansideri, Lorenzo Chiuchiù, Gabriele Zuppa, alle 17 all’Esperia Giacomo Marramao e Marcello Veneziani parlano su partiti e politica. Ancora Marramao protagonista il 3 nella sala della Conciliazione, mentre alle 16 Sergio Maistrello, Marco Tarquinio e Andrea Jengo dibattono su giornalismo e nuovi media, alle 18 di scena il fisico Battiston, alle 19 il maestro della foto Berengo Gardin con una conversazione al tramonto sul prato della Basilica, alle 21.30 Omar Calabrese (Giotto e le mosche). Il 4 Massimo Cacciari, Lorenzo Chiuchiù e Gianni Garrera presentano l’annuario di Davar e dibattono su Mallarmé di Sartre. Nel pomeriggio ancora Berengo Gardin e Cacciari su Francesco tra Giotto e Dante. Alla sera Emanuele Severino. Il 5, tra gli altri, Granieri, Vetere, Boccia Altieri e Baricco.

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