Sono già 100 le attività che hanno aderito a Bastia Natale di luce
che offre l’opportunità di farsi conoscere attraverso il web

di Flavia Pagliochini
BASTIA UMBRA Un modo per andare incontro alle attività alle prese con la crisi pandemica, ma anche un modo per aiutare a superare il divario digitale che è uno dei grandi freni all’espansione del commercio. A Bastia Umbra e anche ad Assisi i Comuni, con associazioni e privati, aiutano i commercianti a diventare “digitali”. A Bastia Umbra, già più di 100 attività commerciali hanno aderito e tante stanno ancora aderendo, con più di 300 coupon scaricati, al sito www.bastianatalediluce.it. Una vetrina virtuale creata dall’amministrazione comunale in collaborazione con Confcommercio, Consorzio Bastia City Mall, Confesercenti, Fipe e la partecipazione dell’Ente Palio. “Per usufruire delle promozioni basterà scaricare il coupon gratuito e mostrarlo al momento dell’acquisto. Nella piazza virtuale presso i punti vendita aderenti a Natale di luce si potrà inoltre acquistare una Gift Card da regalare. Una piattaforma dove la comunità attraverso i canali Facebook e Instagram con l’hashtag #bastianatalediluce può fare gli auguri, una Bastia di Auguri che si unisce, con il cuore di una comunità”, spiega la prima cittadina, Paola Lungarotti, che lo scorso weekend ha anche acceso le luci della città.

Analoga iniziativa ad Assisi,dove esiste il sito www.nataledigitale.it, ideato da Giacomo Buzzao e sviluppato da Federico Mancinelli. Il progetto ricevuto il patrocinio del Comune di Assisi e il supporto del DigiPass Assisi
con la facilitatrice Alberta Gattucci. Giulia Alagna ha tradotto gratuitamente i contenuti del sito e il trimestrale AssisiMia è media partner del progetto. Natale Digitale Assisi ha due scopi: cerca di offrire visibilità a
chi ha attività digitali già avviate e sostegno a chi non è ancora preparato a farlo,gratuitamente. Non sono previsti transazioni o pagamenti:ciascuno degli inserzionisti sarà responsabile delle vendite e dei relativi
pagamenti esternamente alla piattaforma: tramite proprio sito o pagina Facebook,per mail, telefonicamente,su WhatsApp. Il sito vuole essere un piccolo volano per l’attivazione di un processo di “digitalizzazione”
che per motivi legati al tipo di economia della città,stenta a decollare, con il rischio che molte piccole attività si trovino presto in difficoltà ulteriore.

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