Ieri al centro fiere di Bastia Umbra si sono presentati in mille per l’accesso a Medicina e Odontoiatria. Il Magnifico: «Buon lavoro»
PERUGIA Escluso qualche ’tentativo’ di assembramento all’ingresso (subito dissolto per il rigoroso rispetto delle norme anti contagio), si è concluso senza “inciampi” il test d’accesso a Medicina e Odontoiatria dell’Unipg, che ieri mattina ha richiamato circa mille aspiranti matricole presso il centro “Umbria Fiere” di Bastia Umbra. Prima dell’inizio della prova è intervenuto a sorpresa anche il rettore Maurizio Oliviero, che ha rivolto il suo «Buon lavoro» ai presenti. Le misure anti contagio adottate erano state già sperimentate martedì per l’esame di ammissione a Veterinaria: tra queste, il distanziamento e l’obbligo di indossare le mascherine durante tutta la procedura. I candidati che hanno optato per l’Università di Perugia si contendevano 320 posti. I vincitori destinati alla sede di Perugia sono 240, mentre 80 studieranno a Terni. I posti a Odontoiatria sono 32. Il 17 settembre si avrà la graduatoria.
Anche per le future matricole di Medicina si prospetta un semestre di didattica mista (sia in presenza che a distanza, a scelta dello studente). In questi giorni l’Ateneo sta svolgendo un sondaggio online per valutare il numero di persone intenzionate a seguire i corsi dal vivo. Il questionario può essere compilato nella sezione “servizi agli studenti” del sito dell’Unipg. Il prorettore Fausto Elisei, che guida il tavolo per l’emergenza Covid-19, ha comunque spiegato che saranno incentivate per quanto possibile le lezioni in presenza. Per Damun Davatgarsani, 19 anni, che ieri era Bastia Umbra per il test, «la didattica online è molto utile e non va demonizzata, però per le attività di laboratorio la presenza è essenziale. È possibile che l’Ateneo organizzi qualcosa di interattivo o usi delle App, ma è ancora un’incognita». In ogni caso resta il nodo dei giovani che non hanno potuto sostenere la prova perché contagiati dal Coronavirus o in isolamento fiduciario. Per loro ancora non è stata trovata una soluzione e il rettore Oliviero, come i suoi colleghi del resto d’Italia, è in attesa di una decisione del Governo sul punto. L’ipotesi di una data suppletiva appare improbabile, perché potrebbe inficiare la graduatoria finale, unica e nazionale, scatenando una marea di azioni giudiziarie. “Consulcesi”, la rete legale di medici e specializzandi, ha promesso di battersi per garantire l’iscrizione a coloro che non siano riusciti a partecipare al test di ieri, fosse anche attraverso una serie di ricorsi al Tar. Nei prossimi giorni un decreto ministeriale dovrebbe chiarire la questione. Giovanni Landi
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