L’ultimo saluto all’operaio morto all’alba di Ferragosto si terrà nella chiesa di San Pietro a Spoleto
Indagini Tutta da chiarire la posizione degli amici della vittima
Autopsia Necessario attendere i risultati degli esami istologici
di Chiara Fabrizi
BASTIA UMBRA Sono stati fissati per domani alle 16 nella chiesa di San Pietro a Spoleto i funerali di Filippo Limini.L’operaio spoletino di 25 anni è morto tra le 3 e le 4 del mattino di Ferragosto durante la rissa scoppiata
nel parcheggio davanti al palazzetto dello sport e vicino al Country cafè tra il suo gruppo e almeno altri tre giovani, questi ultimi presi poche ore dopo grazie alle indagini lampo dei carabinieri del tenente colonnello
Marco Vetrulli e ristretti agli arresti domiciliari con l’accusa di rissa aggravata e omicidio preterintenzionale. Si tratta di Brendon Kosiqi, 19 anni,al volante dell’Opel Corsa che ha investito la vittima; Kevin Malferteiner, 23 anni, che sedeva nell’utilitaria; e Denis Hajderlliu,20 anni, che ha ammesso di aver colpito con un pugno Filippo.Gli investigatori dell’Arma,però, stanno continuando a sentire i testimoni per ricostruire il puzzle della rissa di Ferragosto che, secondo un buttafuori della discoteca, sarebbe iniziata già all’interno del locale anche se per ora i futili motivi all’origine della violenza sfociata nell’uccisione dello spoletino restano legati alla richiesta di passaggio arrivata dai tre arrestati per fare manovra nel parcheggio. Come emerso venerdì pomeriggio, dopo quattro ore di autopsia,probabilmente Filippo è morto proprio a causa delle lesioni provocate dall’auto che in retromarcia lo ha schiacciato, anche se serviranno esami istologici per escludere altre cause, ossia il pugno e anche un calcio che sarebbe stato sferrato alla testa contro la vittima mentre era già a terra.Nel registro degli indagati, titolare del fascicolo il pm Paolo Abbritti, saranno verosimilmente iscritti a stretto giro anche i ragazzi che gli inquirenti considerano componenti del gruppo di spoletini, probabilmente giovani di nazionalità o origine albanese, dato
che alcuni testimoni li hanno sentiti gridare insulti e minacce in quella lingua.Loro, secondo la ricostruzione fin qui emersa,sono stati protagonisti delle violenze fuori dal Country, inseguendo e spaccando i vetri dell’Opel Corsa con gli arrestati, ammaccando in più punti la carrozzeria “con bastoni e arnesi di ferro” e scappando dal parcheggio dopo aver visto il corpo di Filippo a terra in una pozza di sangue.Le indagini degli uomini del comandante Vetrulli procedono senza sosta da quella notte di Ferragosto e, anche grazie alle decine di presenti sentiti nell’arco della settimana,la chiusura del cerchio anche intorno al gruppo di spoletini sembra questione di giorni.
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