A Bastia Umbra –
Cerimonia di intitolazione di una via a
“Peppino Impastato”
Giovedì 21 marzo 2019 alle ore 11.30 a Bastia Umbra, avrà luogo la Cerimonia di intitolazione di una via a “Peppino Impastato” ((Cinisi, 5 gennaio 1948 – 9 maggio 1978).
Il Programma:
Saranno portate alcune testimonianze dagli amici di Peppino Impastato e dai Rappresentanti di “Libera”; alla manifestazione parteciperanno il Sindaco e i Rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, i Rappresentanti delle Forze dell’Ordine, le Istituzioni Civili e Religiose, gli Alunni e le Insegnanti dell’Istituto Comprensivo Bastia 1.
La Cittadinanza è invitata a partecipare.
(Si accede a Via Peppino Impastato da Via Firenze, lato semaforo. Si tratta della via che costeggia il tratto di percorso verde antistante alla passerella di legno, verso Via Carmelo Battaglia).
BIOGRAFIA DI PEPPINO IMPASTATO (Cinisi, 5 gennaio 1948 – 9 maggio 1978)
Giuseppe Impastato, detto Peppino, è stato un giornalista e un attivista siciliano, ucciso dalla mafia il 9 maggio 1978 a Cinisi, cittadina a pochi chilometri da Palermo, per ordine del boss mafioso Gaetano Badalamenti. Il giornalista siciliano, che si era candidato alle elezioni comunali, fu ucciso nella notte tra l’8 e il 9 maggio e il suo cadavere fu fatto saltare con del tritolo sui binari della ferrovia Palermo-Trapani, così da far sembrare che si trattasse di un fallito attentato suicida. I mezzi d’informazione, le forze dell’ordine e la magistratura parlarono di un’azione terroristica in cui l’attentatore era rimasto ucciso. Solo la determinazione della madre di Peppino, Felicia Bartolotta, e del fratello, fece emergere la matrice mafiosa dell’omicidio, riconosciuta nel maggio del 1984 anche dall’ufficio istruzione del tribunale di Palermo. Tuttavia, nel maggio del 1992, i giudici decisero l’archiviazione del caso, pur riconoscendo la matrice mafiosa del delitto. Il tribunale escluse la possibilità di individuare i colpevoli.
La riapertura del caso: Nel 1994 il Centro di documentazione dedicato a Peppino Impastato presentò la richiesta di riapertura del caso, accompagnata da una petizione popolare. Nell’istanza si chiedeva di interrogare il nuovo collaboratore di giustizia Salvatore Palazzolo, affiliato alla cosca mafiosa di Cinisi.
Nel giugno del 1996, in seguito alle dichiarazioni di Palazzolo, Badalamenti fu indicato come il mandante dell’omicidio insieme al suo braccio destro Vito Palazzolo, e l’inchiesta fu formalmente riaperta. Nel novembre del 1997 fu emesso un ordine di arresto per Badalamenti, detenuto negli Stati Uniti.
Il 5 marzo 2001 la corte d’assise di Palermo condannò Vito Palazzolo a 30 anni di carcere per l’omicidio di Giuseppe Impastato. L’11 aprile 2002 Gaetano Badalamenti fu condannato all’ergastolo per essere il mandante di quell’omicidio. Palazzolo e Badalamenti sono morti in carcere.
Bastia Umbra, 19 Marzo 2019 Segreteria del Sindaco
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