“Sentivano la gioia di essere finalmente libere, come italiane e come donne, e quella scheda su cui mani incerte o sicure tracciavano una croce, era per loro un simbolo di democrazia, di libertà e di aspirazione finalmente realizzate”

Così Nilde Iotti ricordava la prima volta delle donne al voto il 2 Giugno del 1946.

Le nostre nonne e bisnonne raccontavano come quel 2 Giugno, all’interno della cabina elettorale, avessero il cuore in gola per l’emozione.

Parole che descrivono una sensazione di libertà a lungo perseguita e, fino ad allora, mai vissuta. 

Dopo le umiliazioni del regime fascista che le voleva solo come angeli del focolare che dovevano servire gli uomini e prendersi cura dei figli, le donne non solo poterono votare, ma anche essere elette dimostrando di sapere, accanto agli uomini, lavorare e costruire una nuova Italia.

Oggi più che mai noi donne dobbiamo tornare a quella spinta vitale per ribadire che votare è necessario e che non si deve restare indifferenti. Grazie a Renata, Assunta, Gina, Rendinara, Angelica, Viola, e a tutte le donne che il 2 Giugno 1946, con la forza di una matita, ci hanno lasciato un mondo migliore di quello che avevamo conosciuto

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